TENUTA DI S. ANDREA – LA MASSERIA
La tenuta di Sant’Andrea si trova nei pressi di un ramo del Reggio Tratturo. La masseria un tempo ospitava, nei mesi estivi, le greggi che passavano l’inverno nel Tavoliere delle Puglie secondo i ritmi dell’antica transumanza.
L’edificio, interamente costruito in pietra, si addossa ad un emiciclo, una volta adibito a ricovero delle pecore. Una tipologia morfologica, questa, così rara in tutto il territorio limitrofo che l’edificio è stato dichiarato di rilevante interesse storico-artistico dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Non è fuori luogo pensare che Sant’Andrea sia un riadattamento sei-settecentesco ad uso agricolo-zootecnico di un’antica preesistenza, forse una cappella dedicata proprio all’apostolo. Non lontano dalla Masseria, infatti, si trova la chiesetta rurale di San Matteo, nonché i resti di una città di epoca romana o sannita, ancora tutta da scavare, su cui in epoca medievale si è stratificato un nuovo insediamento purtroppo oggi scomparso. La masseria, interessata negli anni ‘90 da un restauro filologico e conservativo, condotto secondo le direttive del Ministero, che ne ha esaltato la valenza ambientale ed etnoantropologica , è stata oggi resa funzionale e rivitalizzata. Inoltre, essendo baricentrica rispetto ad un fondo agricolo di oltre 45 ettari, viene utilizzata dagli addetti come base delle lavorazioni periodiche. Una volta all’anno è sede della festa della mietitura: una grande tavolata che festeggia il completamento del lavoro di raccolta del grano.